Quando il gioco non è più un gioco.
Il gioco d'azzardo patologico è una delle forme di "dipendenza senza droga" che, per la sua complessità e diffusione, attrae l'interesse della psicologia e della psichiatria. Anche i mezzi di comunicazione di massa, i sociologi, altri studiosi, e l'opinione pubblica pongono l'accento sulle sue conseguenze alquanto serie per la salute, per gli aspetti emotivi, psicologici e relazionali che questo tipo di problematica può in un tempo anche abbastanza breve, scatenare nella vita di una persona e della sua famiglia.
Le attività di gioco ludico tradizionali, contribuiscono alla costruzione della personalità dell'individuo, hanno sempre avuto un ruolo fondamentale già dai primi mesi di vita, perché aiutano a sperimentare la libertà, la fantasia, la creatività, l'apprendimento di regole e di ruoli. Nella manifestazione del gioco d'azzardo patologico tutto questo lascia spazio alla creazione di una gabbia fatta di schiavitù, di ossessioni e di ripetitività, di solitudini e di sconforti e talvolta di veri e propri disturbi mentali.
L'attività del gioco ha contemplato nella storia l'utilizzo e la manipolazione di elementi come numeri e simboli, rappresentando dalla notte dei tempi un momento ricreativo e tradizionale degli esseri umani Il giocare è stato caratterizzato dal pensiero magico, dal concetto di fortuna/sfortuna e da quella voglia sottile del voler rischiare il tutto per tutto per portare a sé ingenti forme di denaro. L'etimologia della parola "azzardo" deriva dal francese "hasard", una parola che ha un'origine araba derivante dal termine "az-zahar" che indicava il "dado", un oggetto estremamente significativo e rappresentativo del mondo tradizionale delle scommesse. Questo, ci da conferma di quanto il gioco d'azzardo abbia avuto una presenza ed un'importanza nelle varie culture e nei vari secoli della storia dell'umanità.
Anche in Italia, a partire dagli anni 90, si è assistito ad un notevole incremento della problematica del gioco d'azzardo patologico, favorita in parte, sia da una differenziata e crescente possibilità di scelta di diverse tipologie di gioco diventate sempre più normalizzate ed anche socialmente accettate.
Il cambiamento economico avvenuto in Italia, soprattutto nell'ultimo decennio, ha comportato una serie di crisi e di cambiamenti comportamentali di non facile gestione quotidiana.
Un ulteriore incremento del gioco d'azzardo, è stato prodotto dalla potente spinta pubblicitaria dei gestori che, senza troppe preoccupazioni per l'impatto individuale e sociale che la dipendenza comporta, usa una falsa modalità a tratti intrigante e "giocosa", capace, nel tempo ad attrarre una tipologia di giocatori sempre più variegata ed anche inaspettata, come nel caso i persone anziane, donne e di adolescenti.
L'accessibilità a bassa soglia ha avuto un ruolo importante nella crescita del gioco d'azzardo; se prima, infatti, i giocatori frequentavano luoghi deputati al gioco, come ad esempio il Casinò, ora è possibile una maggiore reperibilità e velocità di gioco attraverso le sale Slot, le scommesse on line, i video poker, ma anche le sale Bingo che, con la loro apparente motivazione al ritrovo sociale, rappresentano un'attrattiva importante.
La preoccupazione è data dal fatto che le tipologie di giochi sembrano indurre una maggiore esposizione al rischio in quanto offrono una vicinanza spazio-temporale tra la scommessa e l'eventuale premio. Il giocatore si trova a vivere un'esperienza di gioco in solitudine, stordito dalle luci, dai suoni e dai colori che inducono uno stato mentale quasi come se vivesse una "sbornia" continua. Questa condizione facilmente si trasforma in un disturbo compulsivo complesso assumendo la forma di un comportamento patologico causa di gravi disagi per la persona, derivanti dall'incontrollabilità del proprio comportamento di gioco. Il gioco d'azzardo patologico genera gravi problemi sociali e finanziari che, in alcune situazioni con un debito economico elevato, può portare la persona ad entrare in contatto con organizzazioni criminali.
Per rispondere alla sempre maggiore offerta di gioco e all'aumento delle richieste di aiuto per la dipendenza patologica, nasce nel 2015 il Programma SOS Azzardo, Responsabile Dottor Guglielmo Masci. Il programma si pone l'obbiettivo di trattare il gioco nelle sue forme più drammatiche e solitarie, questa esperienza portata avanti da cinque anni, all'interno delle attività della Cooperativa Magliana 80, si prende cura della Persona in tutti i suoi aspetti della sintomatologia, ma anche da un punto di vista emotivo, relazionale ed economico attraverso le consulenze finanziare, legali, psicoterapeutiche individuali e di gruppo personalizzate per gestire il problema.
E' infatti estremamente importante tenere in considerazione i vari aspetti nel trattamento, che punta il lavoro, la alla riattivazione di comportamenti sani: in primis la gestione del tempo libero, la gestione del denaro con interventi psicoeducativi che facciano comprendere come questa condizione ha inciso sia da un punto di vista individuale, ma anche familiare. Ci si trova nella situazione in cui la persona, a causa del gioco ha perso delle stabilità economiche ed emotive come famiglia, gli amici, i figli, venendosi a trovare faccia a faccia con una profonda solitudine e disperazione. Contemporaneamente, importante lavorare sulle relazioni della persona partecipando ai gruppi terapeutici e psicoeducativi. Le terapie assumono per la persona un supporto fondamentale specie nei momenti difficili di solitudine, di ricadute o semplicemente se si ha avuto il desiderio o il pensiero di andare a giocare senza poi concretizzarlo. Il programma continua con un approccio che comprende la partecipazione attiva della famiglia, sempre coinvolta, facilitando, attraverso processi di comunicazione diversa, l'espressione dei bisogni e di un'emotività talvolta taciuta.
Chi si rivolge al programma dello Sportello SOS azzardo ha la necessità di entrare in contatto con un ambiente capace di accogliere in maniera non giudicante, di trasmettere speranza e positività all'interno di un percorso ed un programma, che si presenta non privo di ostacoli e fatiche.
L'aspetto multidisciplinare degli interventi permette di osservare la situazione da tanti punti di vista, supportando la persona empaticamente, riducendo il danno e promuovendo il benessere fisico e psicologico. L'educazione ad una vita sana, favorisce nel tempo un fronteggiamento ed una consapevolezza diversa rispetto alle sofferenze del Gioco d'azzardo patologico.
Non è semplice uscire dal Gioco d'azzardo, ma il non sentirsi più soli in questo cammino da notevoli incentivi alla determinazione per l'interruzione dei meccanismi patologici ed a rinunciare ai comportamenti rischiosi per sé e per la propria famiglia.
Una nuova vita fatta di emozioni, di rinascite e di relazioni, le sfumature di volti e di sguardi ci raccontano quali profondi turbamenti siano esplosi durante il periodo del Gioco patologico. Durante il programma i volti cambiano, le fisionomie tornano a vivere e si comprende infine che la vincita non è un premio in denaro, ma composta connotazioni più profonde basate su affetti e relazioni genuine, ricche di significati e vissuti emozionali che nessun erogatore di sogni potrà mai eguagliare.
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